Piccolo viaggio negli antichi mestieri
Questi non sono rimasti in pochi. Sono gli unici, in provincia di Imperia. Ed arroccati nell'entroterra imperiese fanno uno dei lavori più strani che si possano immaginare: fabbricano candele.
Candele. Le abbiamo sempre viste, fanno parte della nostra vita, compaiono in momenti chiave dell'esistenza di tutti noi dall'infanzia in poi... Ma come si fanno?
Qualcuno ci ha mai pensato? La curiosità è troppa, e chiediamo di fare subito un giro nel laboratorio. Dobbiamo sapere! E si parte, con una domanda ai limiti dell'indecenza "Ti cosa è fatta la candela?”
“Facciamo un po' di storia: è fatta di paraffina. Ma la prima materia che si utilizzò
per la produzione delle candele fu la cera d'api, un prodotto da sempre disponibile, e ottimo per malleabilità e proprietà di combustione. A questa in seguito si sostituì il sego (grasso animale), più economico ma anche di bassa qualità.
Poi nella prima metà del 1800 fu introdotta la stearina, acido derivante da grasso animale, che migliorò molto il colore delle candele, che divenne più bianco, e la combustione (tecnicamente per l'elevazione del punto di fusione dell'impasto). In seguito, con la scoperta del petrolio, la paraffina (derivante dalla sua raffinazione) divenne ed è a tutt'oggi la principale materia prima nella produzione di candele". Perfetto, tutto chiaro. E detto molto semplicemente il procedimento è questo: la paraffina arriva con le autobotti, è liquida, e viene travasata nei serbatoi della fabbrica alla temperatura di 70 gradi centigradi, quindi viene polverizzata (e compressa) o direttamente colata negli stampi.. .
"La fabbrica"
La nostra produzione si divide in tre diversi sistemi di lavorazione:
A immersione:
si preprarano dei telai, sul macchinario definito giostra con stoppini messi a piombo nell'altezza richiesta. I telai sono immersi ripetutamente in una vasca di cera fusa mantenuta ad una giusta temperatura, e ad ogni bagno le candele acquistano millimetri di spessore. Una volta raggiunto il diametro voluto, il telaio passa in una trafila per rendere le candele perfettamente cilindriche e lisce.
A colaggio:
la paraffina liquida raffinata viene versata in una serie di stampi dai quali si estraggono le candele finite. E' l'unico sistema utilizzabile anche manualmente, a livello artigianale. Le candele così ottenute dagli stampi possono essere completate con rifiniture manuali, colorazioni e verniciature.
A compressione:
la paraffina liquida raffinata viene trasformata in polvere mediante degli appositi polverizzatori a rulli rotanti: questa viene poi compressa in una pressa meccanica, ottenendo ceroni votivi e liturgici e lumini, in seguito inseriti nei biccheri diplastica, etichettati e confezionati.